Quanto è importante la bellezza canonica in una relazione sessuale? Cosa fa davvero scattare l’attrazione tra due persone?
Alcune ricerche hanno cercato di fornire risposte concrete a queste domande privilegiando l’aspetto biologico ed evoluzionistico del fenomeno. Ciò che si è cercato di comprendere in particolare è che cosa renda un corpo o un volto attraenti e a che cosa serva la bellezza da un punto di vista biologico-riproduttivo. Gli studi hanno evidenziato l’esistenza di una concordanza interculturale su ciò che costituisce la bellezza di un volto. Sembra che rispetto agli aspetti estetici i maschi percepiscano come sessualmente attraenti le caratteristiche che riflettono una buona salute ed un alto potenziale riproduttivo della donna. Tali fattori sarebbero riconducibili ad un viso simmetrico dai caratteri considerati più tipicamente femminili ed un corpo giovane, bello ma soprattutto proporzionato. Al contrario, sembra che il cervello femminile sia portato a trovare attraenti sessualmente quegli uomini con un corpo alto, slanciato e muscoloso. Tali caratteristiche fisiche rifletterebbero affidabilità, sicurezza e buone caratteristiche genetiche. Ciò biologicamente avrebbe il significato di garantire maggiore capacità di sopravvivenza alla prole. Ciò che tuttavia in questi studi non viene debitamente tenuto in considerazione sono le differenze individuali, l’ambiente e le storie delle persone. Di fatto non ci si sente attratti sessualmente dall’altro unicamente in relazione agli aspetti coscienti della percezione fisica, ma al contrario intervengono aspetti più psicologici e inconsci, legati alla nostra storia di vita, alle nostre aspettative e alle nostre precedenti esperienze.
Proprio durante l’infanzia nell’interazione con i propri genitori il bambino sviluppa schemi relazionali interni, che fungeranno da modelli filtro con cui l’adulto interpreterà e si muoverà all’interno delle relazioni future. Le credenze sull’intimità e sulla propria identità venutesi a creare sin dalle prime relazioni di attaccamento, saranno in grado di influenzare le nostre scelte sessuali, le nostre aspettative relazionali e le nostre credenze. Ciò significa che a far scattare l’attrazione tra due persone, è qualcosa di ben più complesso non legato soltanto all’esteriorità
Secondo la sua esperienza clinica perché certe persone danno così tanta importanza alla bellezza e altre meno? Sono numerose le persone che si rivolgono a un terapeuta per problemi legati al proprio aspetto?
Le richieste di aiuto legate ad un rapporto complesso con il proprio corpo e la propria identità sono sempre più frequenti. Solo per fare un esempio, basti pensare all’elevata incidenza di disturbi alimentari sin dalla più tenera età. Chiaramente, tali dati, non possono essere estesi all’intera popolazione indistintamente.
L’attenzione al corpo, tuttavia, appare una caratteristica peculiare del contesto socioculturale in cui viviamo. Oggi, sono sempre di più le persone che ricorrono al chirurgo estetico e ciò è indicativo proprio di questo.
Occorre inoltre tenere presente il forte impatto dei social media e le sue caratteristiche esplicite, immediate e specifiche con cui sia grandi e piccini entrano ogni giorno a contatto. Il confronto con queste immagini a volte apparentemente perfette allontano dalla realtà, confondendoci su cosa sia esattamente la vera natura della bellezza, del corpo e delle relazioni. È facile intuire quante queste caratteristiche possano influenzare lo sviluppo identitario di ognuno di noi e con essa la nostra autostima e il benessere psicofisico. L’identità, infatti, è una dimensione psicologica che consente di realizzarsi, di diventare sé stessi, mettendosi in relazione con gli altri nell’ambiente sociale e culturale di riferimento. L’attenzione al corpo, alla bellezza e ai canoni estetici, pur rappresentando una caratteristica sociale odierna importante, non è di per sé l’origine dei possibili disagi. Al contrario è importante dar rilevanza alle ragioni psicologiche, relazionali e inconsce che influiscono a indurre disagi così profondi nell’individuo.
A volte si sente dire che le donne meno belle sono più passionali. Perché questo pregiudizio?
I pregiudizi e gli stereotipi sono una strategia semplificata adottata dalla nostra mente per giungere rapidamente, senza un forte sforzo mentale, ad un giudizio sociale. Tali affermazioni non possano essere rappresentate da alcune ragionevoli argomentazioni e risentono di una cultura e di una società in cui l’attenzione alla performance e alla qualità delle prestazioni è più grande rispetto agli aspetti relazionali, emotivi e psicologi che caratterizzano ogni aspetto della vita. Come se una donna, dovesse compensare in qualche modo il suo esser “poco carina” con formidabili doti erotiche.
Come è possibile affrontare problemi legati al non piacersi o piacere agli altri? Tutti possono accettarsi per come sono?
Il cammino verso l’accettazione di sé può essere complesso per ognuno di noi. Fa parte della crescita e dello sviluppo della propria identità e ha molto a che fare con la conoscenza e la consapevolezza di sé stessi, delle proprie vulnerabilità e delle proprie risorse. Molti sono gli aspetti che contribuiscono a determinare il livello di autostima percepito: il giudizio che ognuno di noi ha della propria persona e del proprio valore, la modalità con cui gestisce le emozioni e riconosce i propri bisogni, come agisce il rispetto di sé e degli altri. Il concetto di autostima è legato a vari aspetti della vita dell’individuo. E’ possibile sperimentare momenti più o meno fisiologici nella vita, si pensi all’età puberale e adolescenziale, per esempio, in cui il valore estetico è in grado di minare fortemente l’autovalutazione dell’individuo e inficiarne in parte il benessere psicologico.
Chi tende a legare questa autovalutazione principalmente alla qualità dell’aspetto fisico, è portato a basarsi su canoni culturali standard, non sempre facilissimi da raggiungere e non sempre sani, spesso legati ad un livello non ottimale di autostima e sviluppando un’immagine corporea distorta. Dalle ricerche emerge che le percezioni negative legate alla propria apparenza estetica comportino una riduzione dell’autostima generale.
È sempre possibile rivolgersi ad un professionista e scegliere di affrontare le proprie difficoltà.
Sentirsi attraenti è più importante che avere lineamenti e forme perfetti?
Ciò che conta davvero è sentirsi in equilibrio con sé stessi. Le nostre qualità fisiche non sono l’unico ingrediente per giungere ad avere una percezione di sé positiva che possa garantire di sentirci attraenti e sessualmente desiderabili. Non parliamo dunque solo di bellezza, di canoni estetici e di forme perfette. L’atteggiamento verso noi stessi, il modo di giudicarci, darci un valore, la fiducia che riponiamo in noi e nelle nostre qualità, fanno gran parte del lavoro. Conoscersi ed essere consapevoli di cosa desideriamo, ci permette di esprimerci, di esporci, rendendoci accessibili nell’interazione con l’altro.
Il fascino della seduzione, dell’attrazione risiede proprio nella capacità di attivarsi reciprocamente nell’interazione attivando interesse e desiderio sessuale reciproco.
Tratto da Lei Style di marzo 2022