Può capitare di avere fantasie su qualcuno che, a pelle, detesteremmo? In base alla sua esperienza con i pazienti, accade con una certa frequenza o è uno scenario meno comune di altri?
Le fantasie consentono alle persone di immaginare lo sviluppo di alcune situazioni erotiche facendole vivere a livello immaginario. Fantasticare è quindi un modo funzionale e normale che rende possibile poter esplorare la propria sessualità immaginando situazioni spesso impossibili nella propria vita reale. Sono uno strumento attraverso il quale ci si può auto-erotizzare mentalmente e rappresentano il fulcro dell’erotismo sia per gli uomini che per le donne.
Le fantasie sessuali femminili solitamente vengono fatte su persone conosciute e con le quali si ha già un certo legame emotivo. Spesso sono legate alla dominazione e alla sottomissione. Nel caso dei due protagonisti di questa storia, Perla e Dario, hanno un ruolo di subalternità (lui il capo e lei la dipendente) per cui tale asimmetria di rapporto può facilmente favorire l’insorgere di fantasticherie varie. Occorre inoltre precisare che fantasticare è ben diverso dall’attuare le proprie fantasie. Parte del divertimento di fantasticare sta proprio nell’immaginare azioni che non si farebbero mai nella vita reale. Avere delle fantasie sessuali non vuol dire necessariamente volerle realizzare ed avere desiderio sessuale. Pertanto può essere diffuso avere fantasie legate a persone molto distanti da noi per affinità caratteriale o addirittura risultatoci antipatiche.
L’antipatia a prima vista può rendere più eccitante l’idea di un incontro erotico o, nel caso la situazione evolva, anche la stessa intimità?
L’antipatico provoca in noi una fastidiosa reazione emotiva. Provare attrazione sessuale per chi ci è antipatico può sembrare strano ma in realtà è una pulsione comune. Le emozioni negative possono tramutarsi in passione e l’adrenalina innescata può così generare eccitazione. La parte che nell’altro non sopportiamo o non ci piace, altro non è che quella che Jung definisce “ombra” ovvero quel lato che a noi manca, quelle caratteristiche che non riusciamo a tirare fuori, la faccia oscura che ognuno di noi ha.
Nel racconto i protagonisti flirtano, ma non vanno oltre. Cosa suggerisce, invece, nel caso di una storia tra un capo e una dipendente? A quali rischi occorre prestare attenzione?
È una situazione abbastanza abituale quella di sentirsi attratti dal proprio capo e non resistere al fascino dell’uomo di successo. Certamente è un tipo di relazione che può implicare alcuni rischi. A volte le storie sentimentali nate in ufficio possono attivare dinamiche complesse nonchè gelosie varie. Alcuni rischi ai quali fare attenzione sono dati dal fatto che si può tendere a mischiare la vita professionale con quella personale. Occorre essere professionali sempre e concentrarsi sul lavoro evitando possibili pettegolezzi e maldicenze. Fare attenzione anche ad evitare litigi in ufficio, per non lasciare che il disaccordo possa influenzare il proprio operato e la propria competenza. Evitare di parlare di lavoro a casa e cercare di condividere anche altri tipi di interessi e passioni.
Come andrebbe inquadrata, secondo lei, la figura di Dario? È il classico narciso inconcludente che “gioca” a sedurre senza andare fino in fondo? È anche quello un esercizio di potere?
Dagli elementi forniti, possiamo dire che Dario non sembra porsi come un “narciso” che attua il gioco della seduzione. Viene descritto come un uomo concentrato sul proprio lavoro. In tre anni ai vertici dell’impresa, non ha mai effettuato alcuna avance ed invita Perla ad andare fuori il weekend soltanto perché necessita di un aiuto per questioni di lavoro. Le specifica sin da subito che avrebbero discusso insieme dei dettagli pratici legati al viaggio d’affari. Sembra più Perla ad aver colto qualcosa che di fatto non c’era. E’ lei che afferma di essersi sentita felice all’idea di andare fuori e che riferisce di non aver fatto altro che pensare a lui attendendo con ansia la trasferta. Anche durante il viaggio per raggiungere il convegno, Dario non ha tentato alcun tipo di approccio, tant’è che Perla stessa ci dice che si sono a stento rivolti la parola e lo stesso è accaduto una volta giunti in hotel. L’unica cosa che avviene è una cena insieme e uno scambio di sguardi e ammiccamenti. Se teniamo presente il contesto, ciò è anche normale. E’ Perla che scopre un uomo completamente diverso: brillante, premuroso e sexy. Di fatto, i due si limitano a cenare e non accade altro. Dario si fa anche venire a prendere in aeroporto dalla sua futura sposa. Non finge di non avere una relazione importante, né seduce Perla. Dal racconto sembra più che sia stata Perla ad avvertire qualcosa che probabilmente non era. O se anche Dario avesse mai provato attrazione per lei, tutto ciò, se mai c’è stato, per entrambi è rimasta solo una fantasia. Molte fantasie risultano infatti indesiderabili nella realizzazione, restando vive soltanto nella propria immaginazione. L’immaginazione aiuta a capire che cosa vogliamo ma anche cosa resterà sempre e solo fantasia perché non aderente alla nostra vita reale.
Tratto da Lei Style di maggio 2021