Come gestire le ansie da mamma, quali consigli dargli, come fare i conti con il fatto che i figli crescono e vanno per la loro strada
Molte mamme possono vivere con difficoltà le prime uscite dei figli e l’arrivo dell’adolescenza. Il primo capodanno passato non più in famiglia ma con gli amici o i fidanzati, può rappresentare un momento di criticità. Non esiste un’età specifica in cui ciò avverrà, ciò dipenderà dal livello di maturità del proprio figlio, ma anche da caratteristiche legate al suo temperamento e al contesto di vita in cui è inserito.
Ma indipendentemente da quando ciò avverrà, questo passaggio evolutivo è ancora più complesso e difficile da gestire per le madri che hanno investito la loro vita dalla nascita dei figli, unicamente nell’assunzione di un ruolo genitoriale, mettendo da parte tutto il resto (lavoro, amicizie, ecc.). Seppur il distacco dai genitori rappresenta una fase di sviluppo sana e fisiologica, questa può portare a sviluppare vissuti intensi e complessi, generare forti ansie fino al sentirsi esclusi dalla vita dei propri figli.
Si può arrivare ad avvertire una vera e propria paura legata all’uscita del proprio figlio, immaginando pericoli eccessivi e a volte anche irreali. Spesso, il bisogno di indipendenza può essere vissuto come un vero e proprio rifiuto di sé, ma anche come il terrore di poter perdere il proprio ruolo genitoriale e di non avere più il controllo sulla sua vita. Non è sempre facile per le mamme mantenere un sano equilibrio tra le preoccupazioni e le ansie genitoriali e la necessità di lasciare i figli liberi di sperimentare spazi e momenti più ampi di autonomia.
Le ansie materne possono essere talmente tanto forti e incontrollate da arrivare a tempestare di telefonate e messaggini il proprio figlio quando è fuori o dal fargli mille pressioni e domande. Occorre quindi riuscire a distinguere una sana preoccupazione genitoriale da un’ansia esagerata. Gli eccessivi timori ed apprensioni non sono tutelanti per i figli in quanto possono attivare mancanza di fiducia ma anche sviluppare in loro stessi stati ansiosi e ritiro sociale.
Per riuscire a contenere una propria condizione di malessere è importante riscoprire anche altre parti di sé tenute nascoste per troppi anni ed investire il proprio tempo recuperando i propri interessi e hobby, frequentando le amicizie, vivendosi maggiormente momenti di coppia e meno familiari. È estremamente importante ritagliarsi del tempo da dedicare a se stesse e ad attività che generano benessere e soddisfazioni, investendo in altri progetti personali e che aiutino a sentirsi meglio.
Laddove il malessere dovesse diventare invalidante ed eccessivo, è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista per farsi aiutare e per far sì che tale situazione di profondo disagio possa rientrare quanto prima, acquisendo consapevolezza delle criticità che si stanno vivendo e al contempo riuscire ad accettare questo cambiamento che per quanto difficile è evolutivo.
Tratto da Eva Salute di dicembre 2023