Il male d’estate: consigli dell’esperta per affrontarlo

“Summertime sadness”, che cos’è il “male d’estate” che colpisce nei mesi estivi: i consigli dell’esperta per riconoscerlo e affrontarlo

Innanzitutto proviamo a dare una definizione del fenomeno in termini scientificamente corretti

Il termine “summertime” o “male d’estate” si riferisce comunemente a un insieme di sintomi e disturbi che alcune persone possono sperimentare durante i mesi estivi, in particolare in relazione al caldo e all’afa. E’ un disturbo stagionale non formalmente riconosciuto come una condizione medica specifica in cui si avverte una sensazione di malinconia o di malessere e può essere associato a diverse condizioni e reazioni fisiologiche

Quali sono i sintomi principali?

Il “male d’estate” può includere una serie di sintomi determinati sia da fattori come il caldo e l’umidità che  dai cambiamenti innescati nello stile di vita determinati dal passaggio alla stagione estiva, quali: stress termico prodotto dall’esposizione alle alte temperature che si manifesta con sintomi di affaticamento, irritabilità e in alcuni casi nausea; disidratazione con sintomi come mal di testa, stanchezza e vertigini; sindrome da ipertermia e colpi di calore.

Ma le alte temperature possono generare anche sbalzi umorali e psicologici, il caldo può influenzare il benessere mentale, causando ansia, irritabilità o depressione con pensieri negativi e autosvalutanti, sonno disturbato, problemi respiratori, problemi digestivi.

In sintesi, il “male d’estate” non è una diagnosi clinica formalmente definita ma rappresenta un insieme di disturbi e disagi legati alle condizioni climatiche estive. Non tutte le persone sperimentano questi sintomi, le reazioni al caldo possono variare ampiamente.

Tra le cause, viene indicata la variazione di luce che influirebbe sul ritmo circadiano e sui livelli di serotonina, la responsabile della stabilità umorale. Forse ci sono altri fattori che la favoriscono?

Sì, oltre alla variazione della luce ci sono diversi altri fattori che possono favorire il rischio di sviluppare il summertime: i cambiamenti nella routine durante l’estate, (molte persone cambiano le loro abitudini quotidiane lavoro, svago, ecc.). Questi cambiamenti possono creare un senso di disorientamento o di stress. Ma anche le aspettative elevate riguardo le vacanze estive. Se le esperienze non corrispondono a queste attese, si può avvertire delusione o frustrazione.

E ancora, affaticamento (il caldo eccessivo può portare a sentirsi stanchi influenzando negativamente il benessere fisico e mentale); i fattori sociali (ci si può sentire isolati se gli amici e la famiglia sono fuori); i cambiamenti ormonali (oltre alla serotonina, altri ormoni possono influenzare l’umore, come il cortisolo che è legato allo stress. Le fluttuazioni stagionali possono influenzare i livelli di questi ormoni); infine l’ansia legata ai cambiamenti in special modo se sono associati a momenti significativi della vita.

Questi fattori, uniti alle influenze biologiche legate alla luce e al ritmo circadiano, possono contribuire a rendere l’estate un periodo complesso per alcune persone portandole a sperimentare quel tipo di malessere.

Chi ne soffre, prova sentimenti di vergogna e isolamento perché intorno a sé vede le persone divertirsi, andare in ferie e godersi le vacanze. Che consigli dare a queste persone per diminuire l’influenza di queste sensazioni negative?

Soffrire di “summertime” può essere una condizione difficile da affrontare specialmente se ci si sente isolati o inadeguati di fronte agli altri che sembrano godere dell’estate. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutare a gestire e diminuire queste sensazioni negative: riconoscere ed accettare il proprio stato d’animo è un primo passo importante, riuscire a creare delle opportunità di svago e divertimento senza restare centrati su ciò che fanno gli altri.

Riscoprire i proprio interessi, hobby e passioni o semplicemente godere di momenti di relax, cercare di chiedersi quali sono i propri desideri o obiettivi per l’estate, focalizzarsi su questi può far sentire più in controllo e meno influenzati dalle esperienze altrui. Rivalutare le proprie aspettative, spesso ci si confronta con le rappresentazioni ideali delle vacanze.

È utile ricordare che non tutte le persone vivono momenti felici e che i social media spesso mostrano solo il meglio di ogni situazione. Anche se non è possibile viaggiare, organizzare incontri o attività locali può fare sentire più inclusi. Cercare di connettersi con amici o persone che condividono interessi simili può fare la differenza. Se le sensazioni di malessere e isolamento dovessero diventare persistenti, è utile chiedere aiuto ad un professionisti.

Quali farmaci possono aiutare? E tuttavia, sono sufficienti a ridurre il disagio?

Non si può generalizzare. Occorre consultare un professionista per ricevere indicazioni personalizzate e determinare la migliore strategia di trattamento