Bellezza e psicologia

La psicologia della bellezza si occupa dello studio delle percezioni, dei comportamenti e delle emozioni legate alla bellezza estetica

Il concetto di bellezza è cambiato notevolmente nel corso del tempo e varia sensibilmente da una cultura all’altra. Nell’antichità la bellezza era spesso associata a concetti di perfezione fisica e armonia, basti pensare alla scultura greca classica, nel medioevo era ritenuta un segno di purezza e virtù, mentre nel Rinascimento europeo, la bellezza era spesso legata all’arte e alla cultura. Nel corso dei secoli, si sono susseguiti numerosi cambiamenti nelle tendenze e negli ideali di bellezza.

In passato la bellezza femminile era spesso associata a una figura più curvilinea e formosa, successivamente veniva collegata a un corpo più snello e atletico. Negli ultimi decenni, la definizione di bellezza si è ampliata ulteriormente, includendo una maggiore diversità di forme, colori e identità di genere.

La psicologia della bellezza si occupa dello studio delle percezioni, dei comportamenti e delle emozioni legate alla bellezza estetica che è un concetto soggettivo e influenzato da fattori culturali, sociali e individuali. Alcuni principi fondamentali della psicologia della bellezza includono la simmetria delle forme, percepite come più piacevoli e armoniose; la proporzione aurea, spesso associata alla perfezione estetica; l’aspetto fisico (simmetria del viso e la forma del corpo); la cultura e i media che promuovono determinati ideali di bellezza che possono variare nel tempo.

L’aspetto esteriore può generare un forte impatto sull’autostima e sull’autovalutazione delle persone, influenzando la percezione di sé stesse e il proprio benessere emotivo.

Con l’avvento dei social media sempre più persone stanno sviluppando un’ossessione per l’aspetto fisico perfetto e irreale. L’uso eccessivo di filtri e ritocchi digitali può creare ideali irraggiungibili portando a sviluppare un fenomeno noto come dismorfismo digitale, in cui le persone sviluppano un’idea distorta della propria immagine corporea e della bellezza e questo può portare a gravi insicurezze, problemi di autostima, ansia e depressione.

La bellezza reale non è determinata da filtri o ritocchi, ma dalla naturalezza ed autenticità di una persona. È importante imparare ad accettare ed amare se stessi per quello che si è, anziché cercare di conformarsi a standard irrealistici imposti dal mondo esterno.

La cultura della bellezza

È fondamentale promuovere una cultura della bellezza autentica e inclusiva, dove le differenze e le imperfezioni sono celebrate anziché nascoste. Solo così si potrà contrastare l’ossessione da filtro e il dismorfismo digitale promuovendo una visione più sana e positiva di sé stessi facendo in modo che la bellezza possa essere vissuta in modi diversi da persona a persona.

Ricordiamoci inoltre che l’attrazione passa anche e soprattutto attraverso la percezione di qualità mentali ed emozionali che sono ritenute attraenti, ovvero la bellezza interiore di una persona (gentilezza, intelligenza, empatia, generosità, sincerità, ecc.). La bellezza psicologica è considerata altrettanto importante di quella esteriore e spesso influenza la nostra attrazione verso gli altri. Occorre celebrare la diversità e l’autenticità anziché aderire a rigidi standard estetici.

La bellezza è qualcosa di complesso legato anche all’armonia, all’equilibrio e alla naturalezza. È la capacità di suscitare emozioni e di trasmettere uno stato d’animo positivo a chi la percepisce. Non è solo questione di apparenza, ma di saper essere autentici e veri con se stessi e con gli altri. La bellezza interiore è ciò che ci rende veramente speciali, perché traspare attraverso gesti, parole e azioni.

tratto da Beauty Energy di dicembre 2024

 

psicologia della bellezza elisa caponetti